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In questi ultimi anni tra gli operatori privati e pubblici coinvolti nei processi di sviluppo di un territorio è cresciuto l'interesse nei confronti dell'applicazione di una metodologia di gestione aziendale (il marketing) all'interno delle politiche di sviluppo locale.
Molti degli autori che hanno studiato la domanda del pubblico per quanto riguarda le performing arts hanno scoperto che è relativamente insensibile al prezzo.
Il libro di Vittorio Sabbatelli ha nell'originalità dell'approccio l'elemento di maggiore interesse per quanto riguarda l'apporto di nuovi punti di vista sul marketing delle organizzazioni di spettacolo. In particolar modo è il capitolo secondo a presentare gli spunti di riflessione più interessanti. L'analisi sul consumo e sul consumatore di spettacolo sono condotte attraverso una disamina di tipo semiotico.
Benché il concetto di identità istituzionale sia riconosciuto come una funzione essenziale di management, c'è poca familiarità sul suo significato nel campo delle organizzazioni culturali. I testi di marketing e management culturale difatti vi accennano soltanto e spesso non distinguono il concetto da quello di marca.
La disciplina del marketing ha origine nel 1910 quando, per la prima volta, la parola "marketing" fu usata per definire la gestione delle relazioni tra l'azienda e la sua clientela.
I concetti e gli strumenti operativi si sono evoluti fino a quando non si sono estesi e applicati a diversi settori della società; questi concetti sono legati al concetto di marketing-mix ovvero - prodotto, prezzo, distribuzione e promozione - ma anche allo studio dei consumatori culturali.
Per la prima volta nel 1967 il problema del marketing delle imprese culturali fu sollevato da parte di un accademico. Kotler , nel suo testo introduttivo, ha messo in evidenza che le organizzazioni culturali, sia che si tratti di musei, di sale da concerti, di biblioteche o di università, producono beni culturali. Tutte queste organizzazioni si rendono conto solo ora che devono competere sia per ottenere l'attenzione del consumatore che per ottenere la loro quota di fondi statali; devono, in altri termini, affrontare un problema di marketing.
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Le 10 ragioni sono estrapolate da un intervento di Armin Klein al Seminario Internazionale sul Marketing Culturale tenutosi a Torino nel febbraio 2000.
In Fizz si parlerà di marketing culturale.
Approfondimenti teorici, lezioni pratiche, istruzioni per l'uso, libri, siti web, dubbi, proposte e quant'altro ci sembri utile condividere con voi.
Pur non essendo una novità - Standing Room Only è infatti già "vecchio" di quattro anni - il testo merita di essere segnalato per una serie di motivi. Innanzitutto per gli autori, Philip Kotler è unanimemente riconosciuto come il massimo esperto di marketing e soprattutto è stato il primo, in tempi non sospetti, ad estendere il concetto e le applicazioni del marketing anche a campi tradizionalmente estranei come quelli del non-profit e della cultura.
Il Museo Relazionale è una interessante raccolta di contributi europei su aspetti legati alle strategie di marketing e alle politiche di sviluppo delle istituzioni museali.
Il termine "museo relazionale" esprime una visione più dinamica del museo, inteso non più come baluardo della memoria - artistica, scientifica, ecc. - e tutela del patrimonio di un territorio ma piuttosto come realtà complessa che interagisce con il contesto in cui opera, "luogo di esperienza conoscitiva, aggregazione sociale, crescita civile".