Indagini ed esperienze di visita: il pubblico della "terza età"

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Tipologia: 
Articolo
Data pubblicazione: 
Settembre 2002
Daniele Lupo Jallà

Quando si parla di consumi culturali della terza età non si fa riferimento ad un universo omogeneo. Caratteristiche quali il sesso, la professione esercitata in passato, il livello di reddito e, ancor più, il titolo di studio e le abitudini nell'uso del tempo libero, costituiscono elementi di differenziazione che hanno un peso maggiore dell'appartenenza ad una categoria anagrafica.

Letteralmente è anziana una persona che ha raggiunto "una certa età", ma è piuttosto difficile limitarsi a questa constatazione per definire la categoria: convenzionalmente oggi si definiscono anziani coloro che hanno raggiunto i 65 anni, entrando nella cosiddetta età pensionabile. Nel mondo anglosassone è invalso l'uso di suddividere gli anziani in tre gruppi: young-old (65-70 anni), middle-old (70-74 anni) e old-old (oltre 75 anni). Anche se non sempre le statistiche disponibili lo consentono, è inoltre utile distinguere tra anziani e pensionati. In alcuni casi sono infatti a disposizione del ricercatore dati riferiti alla popolazione con oltre 60-65 anni e in altri casi troviamo invece disponibili sui ritirati dal lavoro, indipendentemente dall'età.
La prima difficoltà che si presenta è dunque di natura definitoria.

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