The cutting edge. Cinque scenari di consumo contemporanei fra arte e moda
Perché la moda investe in cultura? Quando, invece, è l'arte a cercare visibilità attraverso la moda? Quale filo sottile o quale nodo scorsoio le lega in un momento come il presente in cui entrambe le parole - arte e moda - sembrano offrirsi come contenitori di tutto?
Se l'arte è un bene di lusso e il lusso si sta massificando, anche l'arte subirà ugual sorte?
Oggetto d'indagine di questa tesi sono le possibili ibridazioni fra arte e consumo: l'obiettivo sta nel comprendere gli scenari contemporanei e, in un certo modo, prevedere i futuri.
Il panorama italiano è profondamente mutato negli ultimi cinque anni e i marchi, di moda e non, hanno conquistato una presenza aggressiva, nel mercato del contemporaneo.
La comunicazione sui media tradizionali sta segnando il passo e molte aziende si stanno rivolgendo all'arte come nuovo media di comunicazione.
Indicativa è stata la tavola rotonda Prospettive/prospects: imprenditori italiani nell'arte contemporanea presso il Festival dell'Arte Contemporanea (Faenza, 2008) che offriva una panoramica sulle più interessanti esperienze italiane degli ultimi anni.
Ma, ad oggi, le imprese che hanno già potuto registrare un ritorno gratuito in termini di comunicazione, a fronte di investimenti in cultura, sono poche. In Italia, dove stampa e tv non dedicano sufficiente spazio alla cultura, la visibilità è dura da ottenere, soprattutto fuori dal fashion system.