Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro
Il Museo archeologico delle Palafitte è una sezione distaccata del Museo Tridentino di scienze naturali. La sua sede si trova nella Valle di Ledro sulla riva orientale del Lago, lungo il quale sono presenti i cinque piccoli comuni che formano la popolazione locale. Le attività economiche della valle sono principalmente legate alle attività che si svolgono nel periodo estivo, in particolar modo rivolto al turismo estero, perlopiù tedesco. Il museo delle Palafitte, nasce a seguito della scoperta dei primi reperti archeologici nel 1929, ai tempi dei primi abbassamenti del livello del Lago. L’esigenza di sistemare i reperti in un luogo adatto per permettere ad archeologi e paleontologi di studiare le scoperte fatte, suscitò l’idea della possibile costruzione di un Museo che costituisse anche un centro di recupero e tutela degli scavi. L’idea divenne realtà nel 1968, con l’inizio della costruzione dell’edificio. Il Museo alla nascita contava su un progetto di “open space” e fu pensato come una grande vetrina in grado di annullare le barriere visive. Gli oggetti contenuti al suo interno vennero concepiti sulla base di un progetto di allestimento tale da farli sembrare tutt’uno con l’ambiente in cui furono ritrovati, mentre in seguito, fu riproposta la costruzione di una palafitta come da imitazione di quelle rinvenute dai reperti, da cui prende il nome il museo.
Il fulcro delle iniziative oggi sono concentrate principalmente nella didattica, facendo forza sulla posizione di assoluta leadership nel settore dell’archeologia imitativa. Questa disciplina, ancora sconosciuta in Italia, riguarda la riproposta delle attività caratteristiche del tempo archeologico al quale il museo fa riferimento. Un altro aspetto che merita un particolare attenzione è la ricerca dimigliori risultati in termini di promozione del Museo stesso e del suo significato a sostegno dell’economia turistica locale. Ma in particolar modo ciò che il museo ricerca è un continuo scambio relazionale con le comunità locali, con la scuola e con il turismo. Lo scopo è di mantenere vivo negli abitanti della Valle il senso di protezione per questo importante sito archeologico che, in quanto tale, si propone come patrimonio della comunità.