I dati definitivi sul turismo culturale nelle città italiane
Non sono andate solo ad alcuni monumenti e musei italiani più famosi come il Colosseo di Roma, gli Uffizi di Firenze, la Reggia di Caserta o la città antica di Pompei, le preferenze del popolo dell'arte durante le giornate di metà agosto, che insieme ai "più noti" ha voluto riscoprire anche collezioni d'arte e aree archeologiche tradizionalmente meno visitati dal pubblico italiano e internazionale.
Fra gli oltre duecento siti culturali aperti nei giorni di metà agosto, contando aree archeologiche e raccolte d'arte (di proprietà statale)sparse in sedici regioni si sono distribuiti circa 670.000 visitatori, secondo i dati elaborati dall'Ufficio stampa del Ministero.
Lazio, Campania e Toscana, le regioni con il maggior numero di porte aperte all'arte, hanno visto passare rispettivamente 320.000, 84.000 e 157.000 fra appassionati e curiosi. A Roma, dal 14 al 18 agosto 230.000 persone hanno visitato i siti classici dell'archeologia romana (Colosseo, Palatino, Domus Aurea, Caracalla, Quintili, Metella, Balby, etc), spendendo 1.500.000 euro: moltissimi erano turisti, e di nazionalità diversa rispetto allo scorso anno. Al Colosseo per esempio insieme agli abituali americani,
tedeschi e giapponesi, passeggiavano moltissimi spagnoli, e europei dell'Est. In 14.000 sono andati invece a Castel S. Angelo e in 6.500 hanno ammirato le collezioni barocche di Galleria Borghese, in 1.300 hanno preferito l'arte moderna e contemporanea della Galleria nazionale.
In tanti, però, si sono anche allontanati dalle bellezze della capitale per andare ad ammirare quelle del territorio laziale: da Villa Adriana e Villa d'Este a Tivoli (13.521), alle collezioni etrusche, dove sono andati in 4.000 partendo da Villa Giulia fino alla necropoli di Tarquinia, senza dimenticare Ostia Antica, dove sono stati staccati 2.600 biglietti.